Esercitare la professione di Counselor significa rispettare gli atteggiamenti fondamentali per una relazione d’aiuto:
AUTENTICITA’: congruenza con i propri pensieri vissuti emozioni (intra-personale) e capacità di esprimere questo stato interiore attraverso il comportamento (inter-personale);
ACCETTAZIONE INCONDIZIONATA: totale rispetto per la persona/cliente degna di essere rispettata per ciò che è. Non vuol dire condividere atteggiamenti o pensieri, vuol dire accettare e cercare di comprendere;
COMPRENSIONE EMPATICA: sentire il modo personale dell’altro COME SE fosse il mio senza mai perdere la qualità del “come se”.
L'approccio del Counselor nell'interesse del cliente, è NON DIRETTIVO e CENTRATO SULLA PERSONA.
Il counselor non orienta la direzione del cliente da intraprendere: compito del counselor è quello di creare le condizioni per uno sviluppo autonomo del cliente.
Il counselor non può seguire clienti che presentano una patologia (riferimento DSM);
Il counselor può prendere in carico clienti che pur presentando un'esigenza come evidenziato nella sezione "AMBITI DI COMPETENZA DEL COUNSELING", non soffrono di nessuna patologia.
Il Coaching, come metodologia di supporto e di sviluppo personale, può essere applicata nel campo personale, professionale e sportivo. È una relazione one-to-one, laddove l’applicazione ai gruppi è permessa solo se le dimensioni contenute del gruppo di lavoro consentono un lavoro individuale continuo e personalizzato su ogni singolo individuo e quindi diversificato per ogni elemento del gruppo in ragione e in funzione delle unicità dei singoli clienti.
Il Coaching può essere applicato anche al superamento di difficoltà individuali, siano esse personali, lavorative o sportive, laddove non vi siano disagi invalidanti o problematiche di natura patologica.
Nel caso il Coach dovesse intravedere una richiesta che va oltre le proprie competenze e/o oltre i campi di applicazione del Coaching, è tenuto ad indirizzare il cliente ai professionisti/specialisti con le adeguate competenze.
PRESUPPOSTI TEORICI
Primo presupposto fondamentale del Coaching è l’unicità e l’irripetibilità di ogni singolo individuo, e di conseguenza l’unicità del Coachee, del Coach e di ogni richiesta di Coaching.
Secondo presupposto di base del Coaching è che una relazione può essere di supporto solo ed esclusivamente se basata sulla stima e sulla fiducia reciproca.
Terzo ed ultimo presupposto del Coaching è che il supporto dato ad un sistema (sia esso un individuo, o un’organizzazione) dall’esterno del sistema stesso deve andare nella direzione definita internamente (ed autonomamente) dal sistema.
Tratto da "associazione coaching italia"
CCS
COUNSELING COACH SOCIOLOGICO
Professionisti che facilitano
le PERSONE e le AZIENDE
a ottenere
un cambiamento di successo
Il Counselor e il Coach esercitano la professione nel rispetto della Legge n. 4 del 14 gennaio 2013, pubblicata nella GU n. 22 del 26/01/2013