
Comunicare per costruire:
il potere della parola e dell’ascolto
La comunicazione è il collante invisibile che tiene unite le persone in un ambiente di lavoro.
Un’azienda può avere le migliori strategie e tecnologie, ma se manca una comunicazione efficace, si sgretolerà dall’interno.
Il problema?
Spesso comunichiamo senza realmente ascoltare, senza considerare l’impatto delle nostre parole sugli altri. E quando la comunicazione fallisce, falliscono anche le relazioni, generando conflitti, incomprensioni e cali di produttività.
L’importanza di saper ascoltare per comunicare meglio
L’ascolto attivo è la base di ogni relazione lavorativa di successo.
Secondo uno studio pubblicato su Harvard Business Review, i leader più efficaci sono quelli che dedicano il 60-80% del loro tempo all’ascolto anziché al parlare.
Questo perché un ascolto attento permette di comprendere meglio le esigenze dei colleghi e dei clienti, evitando incomprensioni e rafforzando la fiducia.
Come sviluppare l’ascolto attivo?
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Mantieni il contatto visivo e usa il linguaggio del corpo per dimostrare attenzione.
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Non interrompere e fai domande aperte per approfondire.
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Riformula ciò che hai capito per assicurarti di aver colto il messaggio.
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Evita giudizi immediati e cerca di metterti nei panni dell’altro.
Feedback: un dono, non un attacco
Molte persone percepiscono il feedback come una critica distruttiva, quando invece dovrebbe essere visto come un’opportunità di crescita. Il modo in cui viene dato un feedback è determinante: se viene percepito come un attacco, genererà resistenza; se invece è costruito con empatia e chiarezza, diventa un dono che aiuta a migliorare.
Come dare un feedback efficace?
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Usa il metodo SBI (Situation-Behavior-Impact): descrivi la situazione, il comportamento osservato e l’impatto generato.
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Sii specifico e costruttivo, evitando generalizzazioni.
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Mostra apprezzamento per gli aspetti positivi prima di suggerire miglioramenti.
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Offri alternative concrete e proponiti come supporto.
La comunicazione come prevenzione dei conflitti
Un ambiente lavorativo sano non è privo di conflitti, ma li gestisce in modo costruttivo. Il fallimento della comunicazione è la radice della maggior parte delle tensioni sul lavoro.
La mancata chiarezza nei ruoli, nelle aspettative e nelle responsabilità può generare malintesi e attriti tra colleghi o interi reparti.
Come prevenire e gestire i conflitti?
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Promuovere la cultura del dialogo aperto e del rispetto reciproco.
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Allenare l’intelligenza emotiva per riconoscere e regolare le proprie emozioni.
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Creare spazi di confronto sicuri in cui le persone possano esprimere opinioni senza timore.
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Adottare tecniche di mediazione per risolvere i contrasti in modo pacifico.
Investire nelle relazioni per un’azienda più forte
L’azienda è un ecosistema in cui ogni individuo contribuisce al successo collettivo. Sviluppare una cultura basata su relazioni sane e costruttive significa investire su empatia, ascolto e intelligenza emotiva.
Secondo Daniel Goleman, autore di Intelligenza Emotiva, "le persone con un’alta intelligenza emotiva tendono a essere più efficaci nel lavoro perché sanno gestire meglio le relazioni, risolvere i conflitti e motivare gli altri."
Come attivare il cambiamento?
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Formazione continua su soft skills come comunicazione e gestione dei conflitti.
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Creazione di momenti di condivisione per rafforzare il senso di squadra.
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Adozione di una cultura del feedback positivo e costruttivo.
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Sviluppo di una mentalità orientata alla crescita e al cambiamento come opportunità.
Conclusione
La comunicazione è il fondamento delle relazioni professionali e della produttività aziendale. Investire in ascolto, empatia e dialogo significa costruire un ambiente di lavoro più collaborativo, riducendo tensioni e migliorando la performance complessiva.
Come disse George Bernard Shaw:
“Il problema più grande nella comunicazione è l’illusione che essa abbia avuto luogo.”
Solo quando comprendiamo davvero l’importanza della comunicazione, dell’ascolto e del feedback costruttivo, possiamo creare ambienti di lavoro in cui le persone si sentano valorizzate e motivate.
La qualità delle relazioni professionali determina il successo di ogni squadra e di ogni azienda: investire in esse è una scelta strategica, non un optional.
Dott. Ermes Siorini
Counselor Coach Sociologo
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