
"Il successo è l'abilità di passare da un fallimento all'altro senza perdere l'entusiasmo."
Winston Churchill
In un mondo in rapida evoluzione, sempre più persone a 50 anni si trovano davanti a un bivio: cambiare lavoro per cercare una nuova sfida o essere costretti a reinventarsi a seguito di un licenziamento.
Ma cosa spinge davvero queste persone a cambiare direzione?
Prevalgono ragioni economiche o c'è una crescente ricerca di significato, passione e meritocrazia?
Fattori determinanti per gli over 50
Le ragioni che portano un over 50 a cercare una nuova occupazione non sono solo di natura economica, ma spesso riflettono profondi cambiamenti nella percezione di sé stessi e del proprio ruolo nella società.
Alcuni studi sociologici indicano che in questa fase della vita le persone tendono a rivalutare i propri valori e priorità, cercando lavori che offrano un maggiore senso di realizzazione e che siano in linea con le proprie passioni.
Secondo l'analisi della "midlife crisis" sviluppata dalla sociologa Gail Sheehy, questa fase della vita è spesso accompagnata da un desiderio di rinnovamento, che spinge le persone a cercare nuove sfide per sentirsi ancora attive e rilevanti.
Un altro fattore cruciale è la percezione sociale del lavoro.
Nelle società occidentali, il lavoro è spesso visto come uno degli elementi principali dell'identità personale.
Avere una posizione lavorativa stabile e significativa contribuisce a mantenere alta l'autostima, specialmente in una società che tende a marginalizzare le persone in età avanzata.
La perdita di lavoro a 50 anni, quindi, può avere conseguenze non solo economiche, ma anche psicologiche e sociali, portando all'isolamento e alla perdita di fiducia in sé stessi.
La ricerca di una nuova occupazione diventa, dunque, una risposta naturale a questo bisogno di riconoscimento e inclusione.
Le analisi della teoria dell'invecchiamento attivo sviluppata da studiosi come Robert Havighurst evidenziano come l'occupazione in età avanzata aiuti a mantenere una rete sociale e un senso di scopo, elementi fondamentali per il benessere complessivo.
Benefici individuali e collettivi di facilitare l'occupazione degli over 50
Facilitare il ritorno al lavoro per persone sopra i 50 anni genera numerosi benefici, sia a livello individuale che comunitario.
A livello personale, il reinserimento lavorativo permette di mantenere la dignità e il senso di utilità. Lavorare fornisce non solo un reddito, ma anche una struttura quotidiana, un contesto sociale e la possibilità di continuare a imparare e crescere.
Studi sulla psicologia del lavoro, come quelli di Albert Bandura sul self-efficacy, dimostrano come la possibilità di sentirsi competenti e capaci rafforzi il senso di fiducia in sé stessi e riduca lo stress legato all'invecchiamento.
Sul piano collettivo, sostenere gli over 50 nel trovare una nuova occupazione contribuisce a un uso più efficiente delle risorse umane della società.
In un'epoca in cui molti settori lamentano la mancanza di manodopera qualificata, reintegrare lavoratori esperti e capaci può essere una soluzione strategica.
L'esperienza degli over 50 è un valore aggiunto, in quanto possono diventare mentori per le nuove generazioni di lavoratori, favorendo la trasmissione del sapere intergenerazionale.
Inoltre, una forza lavoro più inclusiva, che non discrimina in base all'età, contribuisce a una maggiore coesione sociale.
Una società che riconosce il valore dei suoi membri più maturi è una società più equa e resiliente.
In nazioni come la Germania e la Svezia, dove l'occupazione degli over 50 è maggiormente incentivata, si osservano livelli più alti di soddisfazione lavorativa e di benessere sociale, dimostrando che la diversità in termini di età può essere un punto di forza per l'economia e per la società.
Come prepararsi e mantenere la fiducia
Per un over 50 che cerca di tornare in gioco, la chiave sta nella resilienza e nella preparazione.
Allenamenti mentali come la meditazione, la consapevolezza e il potenziamento delle proprie competenze possono fare la differenza.
Reinventarsi significa accettare le sfide con una mentalità aperta e determinata, proprio come insegna la cultura del lifelong learning (apprendimento permanente), già diffusa in molti paesi avanzati.
Circondarsi di persone positive e costruttive, creare una "squadra" fatta di mentori, colleghi e amici che credono nelle proprie capacità, è essenziale per mantenere viva la fiducia in sé stessi.
Contraddizioni del mercato del lavoro odierno
Viviamo un’epoca piena di contraddizioni.
Mentre il mondo del lavoro lamenta una crescente difficoltà nel trovare personale qualificato, molti lavoratori con più di 50 anni si trovano ai margini del mercato, nonostante l’esperienza e le competenze acquisite.
Perché un cinquantenne fatica a trovare una nuova occupazione in un mondo che dichiara la necessità di lavorare fino a 65 anni?
Questa disparità spesso risiede in una mentalità obsoleta che penalizza l'età poiché in altri paesi, la situazione è diversa.
Nazioni come la Germania e i Paesi Bassi riconoscono maggiormente il valore dell’esperienza, offrendo opportunità indipendentemente dall’età.
Qui prevalgono meritocrazia, rispetto per le competenze maturate e un approccio culturale diverso, che vede il lavoratore senior come una risorsa, non come un ostacolo.
In conclusione, è fondamentale che le istituzioni e le aziende riconoscano l'importanza di facilitare questo processo per gli over 50.
La valorizzazione della diversità, anche in termini di età, è un'opportunità che rafforza non solo i singoli individui, ma l'intera comunità.
"Il successo non è definitivo, il fallimento non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti." – Winston Churchill
Dott. Ermes Siorini
Counselor - Coach - Sociologo
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