COSA PROVOCA UN ECCESSIVO STRESS LAVORATIVO?                           IL BURN OUT!

Questo termine può essere tradotto in italiano con espressioni del tipo “bruciato”, “esaurito”, “scoppiato”, “cortocircuito” e sono stati d’animo, reazioni che un soggetto manifesta in un ambito di lavoro in presenza di eccessivo stress.

Psicologicamente il "burn out", rappresenta il tipo di risposta ad una situazione avvertita come intollerabile, in quanto il lavoratore/professionista percepisce una distanza incolmabile tra quantità delle richieste rivoltegli dai clienti/colleghi e le risorse disponibili (individuali ed organizzative) per rispondere positivamente a tali richieste.

Ne deriva un senso di impotenza acquisita, dovuto alla convinzione di non poter far nulla per modificare la situazione, per eliminare l’incongruenza tra ciò che il cliente/collega si aspetta e ciò che si è in grado di offrirgli.

Ciò porta ad un esaurimento di energie che si può manifestare con dei sintomi fisici, quali: 
- fatica, 
- frequenti mal di testa, 
- disturbi gastrointestinali, 
- insonnia, 
- cambiamenti delle abitudini alimentari, 
- uso di farmaci.

A livello psicologico: 
- i segnali dell’umore, 
- scarsa fiducia in sé, 
- irritabilità, 
- scarsa empatia e capacità di ascolto.

Seguono quindi delle reazioni comportamentali sul luogo di lavoro molto rivelatrici del disagio del lavoratore/professionista: 
- assenza o ritardi frequenti, 
- chiusura difensiva al dialogo, 
- tendenza a evitare contatti telefonici e a rinviare gli appuntamenti,
- distacco emotivo dal cliente/collega, 
- scarsa creatività, 
- ricorso a procedure standardizzate, 
- spersonalizzazione nei rapporti.

Maslach e Jackson (1982) definiscono il “burn-out” come una sindrome caratterizzata da tre dimensioni tra loro indipendenti:
1. esaurimento emotivo
2. depersonalizzazione
3. ridotta realizzazione personale.

La prospettiva teorica, condivisa ormai nella letteratura più recente, considera il “burn-out” non solo come un sintomo di una sofferenza individuale collegata all’attività del lavoro (fatica del lavoro sociale), o come un possibile indicatore di inadeguatezze
organizzative ma anche come un problema di natura sociale, prodotto di dinamiche socio-politiche-economiche.

E’ importante per ogni lavoratore/professionista, conoscendo ora i "segnali" di questo malessere, attivarsi appena si sentono le prime avvisaglie parlandone con esperti dell’ascolto e dell’aiuto per prevenire ed evitare quanto descritto in questo articolo.

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