Molti
genitori che hanno dei figli con un’età compresa tra i 13 e i 16 anni, iniziano ad affrontare le esigenze della pre-adolescenza e
dell’adolescenza!
Per i nostri ragazzi è una fase della vita caratterizzata da profondi cambiamenti , perché oltre alle modificazioni fisiche e sessuali dovute alla crescita, (più
legate alla preadolescenza), seguono poi cambiamenti più mentali durante l’adolescenza, (anche se non c’è spesso una netta separazione tra fase preadolescenziale e
adolescenziale).
Gran parte dei problemi che possono insorgere in questa fase di sviluppo dell’età evolutiva sono dovuti al fatto che allo sviluppo fisico/sessuale/intellettuale
non corrisponde una proporzionata maturazione affettiva/emotiva ; esiste quindi uno squilibrio “fisiologico” che sommato a esigenze psicologiche di maturazione di questa età
genera comportamenti tipici dell’adolescente.
Una delle esigenze basilari della crescita è la necessaria graduale differenziazione dalle figure di riferimento che hanno segnato la vita fino ad allora. Questa
differenziazione è fondamentale per sviluppare l’autonomia e il graduale passaggio, all’età adulta che appunto la richiede.
Ci si differenzia non solo nello specifico dai genitori che sono le figure principali di riferimento, ma anche in genere dagli adulti che rivestono ruoli vari con cui l’adolescente entra in
contatto.
Questo processo di differenziazione si manifesta con forme più o meno forti di:
- opposizione,
- contestazione,
- rabbia ,
- o addirittura con la sfida aperta.
L’opposizione insensata o caparbia spesso emotiva, è un fenomeno tipico dell’età e soprattutto necessario all’evoluzione della persona e quindi assolutamente “normale”.
Spesso infatti l’adulto non capisce tale atteggiamento dell’adolescente vedendone solo l’aspetto dello scontro e di sfida personale e non capendo che è
l’età.
Se da una parte alcuni adulti si scontrano con la rissosità degli adolescenti senza comprenderne che non c’è nulla di personale e generando conflitti di
difficile soluzione, altri per evitare tale scontro diventano eccessivamente permissivi, assecondando l’adolescente nel tentativo di non scontrarsi. In realtà tale atteggiamento
non soddisfa le istanze dell’adolescente, ma anzi spesso provoca un innalzamento della posta in gioco da parte di questi.
Questo succede perché in realtà se l’adolescente da una parte ha bisogno di concretizzare la sua energia vitale nella sfida e emotivamente nella
rabbia , dall’altra ha bisogno di essere fermato, o meglio ha bisogno di nuovi limiti che devono essere fissati dall’adulto o meglio insieme all’adulto.
La sfida dunque dell’adolescente non va colta sul piano emotivo, ma va compresa come sua necessità , e quindi da questo punto di vista accettata , per poi essere più o meno
accolta nelle sue istanze specifiche fissando regole del caso.
Nello sforzo di comprendere l’adolescente nel suo momento esistenziale è bene tener sempre presente i suoi bisogni fondamentali:
- Bisogno di appartenenza,
- Bisogno di sviluppare l’identità,
- Bisogno di relazioni significative,
- Bisogno senso di sicurezza
Per noi genitori è importante non scordare un fatto: siamo stati adolescenti prima dei nostri figli e abbiamo il vantaggio di essere nello stesso
istante, sia “adulti” sia “adolescenti” ricordandoci come abbiamo vissuto noi, papà e mamma, quel periodo della nostra esistenza, per comprendere nel
miglior dei modi le esigenze dei nostri ragazzi e indirizzare al meglio le loro energie verso un percorso positivo capace di “costruire” la loro personalità e
maturità, per vivere il mondo degli adulti da protagonisti!
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